TripAdvisor colpisce ancora. Da inizio anno è online il nuovo portale di prenotazione hotel che promette di restituire sulla carta di credito dell’acquirente la differenza nel caso in cui l’albergo prenotato cali il prezzo. Ed ecco spiegato anche il nome Tingo: deriva dall’unione delle parole “Travel” + “Bingo”!
Rieccolo. TripAdvisor il più temuto, contestato e chiaccherato portale di recensioni (con il quale gli albergatori devono comunque imparare a convivere), ritorna alla carica dichiarando ancora una volta il suo obiettivo di business: guadagnare intermediando le prenotazioni di altri portali.
Questa volta lo fa con un’iniziativa che sulla carta sta dalla parte dell’utente finale, poiché in linea con le sue necessità di trasparenza e risparmio. Tingo, infatti, consente di prenotare hotel in tutto il mondo – ovviamente le recensioni sono quelle di Tripadvisor ed i prezzi quelli di Expedia o di portali della stessa galassia; ma a differenza dei “soliti portali”, dopo aver ricevuto la prenotazione, Tingo monitora costantemente le tariffe degli hotel da altri siti di prenotazione online e se trova un prezzo più basso, alle stesse condizioni, prenota automaticamente la nuova tariffa restituendo sulla carta di credito dell’acquirente i soldi risparmiati.
Secondo i dati diffusi dalla società, solo nel 2011 i viaggiatori negli Stati Uniti avrebbero potuto risparmiare oltre 300 milioni di dollari!
Se così fosse stato, ovviamente, la stessa cifra sarebbe stata persa dal sistema turistico americano in termini di prezzi più bassi e minori commissioni e forse recuperata grazie all’acquisto di servizi aggiuntivi o soggiorni più lunghi!?!
Naturalmente esistono delle limitazioni nel modello di Tingo. Il prezzo più basso non vale per tutti gli alberghi ricercabili. Non funziona per le offerte non rimborsabili e non vale per offerte che appaiono direttamente sul sito dell’hotel selezionato, dato che Tingo opera esclusivamente con altri siti di prenotazione online con cui ha un accordo. Inoltre, trovare esattamente la stessa offerta a un prezzo più basso non è così semplice, anche considerando che le camere a disposizione possono variare per diverse opzioni, come colazione inclusa o meno.
Detto questo il modello proposto da Tingo non ha nulla da perdere: incassa in anticipo dal cliente e, operando solo sulle offerte a cancellazione gratuita, non fa altro che prenotare una nuova opzione e cancellare quella precedente a costo zero.
Sicuramente potrà farlo sui siti di prenotazione hotel “parenti stretti”, come Expedia e Venere; difficile prevedere se riuscirà a trovare l’accordo anche con altri competitor.
Indipendentemente dal risparmio, va detto che, sempre più bombardati da offerte, prenota prima, last minute, last second ecc., i turisti 2.0 manifestano una crescente indecisione e insofferenza di fronte alle prenotazioni online, che spesso vedono fluttuare anche paurosamente al ribasso con l’avvicinarsi della data. Per questo stanno nascendo, oltre a Tingo, numerose iniziative (ad esempio BackBid, di cui abbiamo scritto recentemente) il cui modello di business fa proprio leva sulla salvaguardia degli interessi dell’utente finale.
In tutti i casi si tratta di un nuovo grattacapo per gli albergatori, che, costretti dal mercato a politiche di cancellazione decisamente blande, vedono messe a repentaglio le prenotazioni tanto faticosamente segnate sul tableau.