Terremoto e comunicazione. La dis-informazione che fa male al turismo.

Stando agli ultimi numeri sul turismo in Italia si deve osservare che il terremoto, quello mediatico, ha scatenato effetti negativi anche in aree molto distanti dall’epicentro! Esiste infatti un sisma reale, quello che purtroppo si è accanito su alcuni paesi della bassa modenese, ed un sisma comunicativo che sta colpendo non solo l’Emilia Romagna, ma anche il centro nord dell’Italia.

E’ sufficiente, infatti, dare un’occhiata in Rete per leggere i numerosi allarmi lanciati dalle associazioni di albergatori che parlano di disdette arrivate in tante località, anche decisamente distanti da quella parte dell’Emilia così duramente colpita.

Visto da Google Maps (senza zoommare troppo) quel puntino rosso posizionato vicino a Modena quasi coincide con l’Italia!

Ora, se è comprensibile che la psicosi da calamità naturale possa estendersi a tutte le località turistiche dell’Emilia Romagna (località la cui unica “colpa” è quella di essere in “Emilia”), preoccupa il fatto che le disdette colpiscano anche aree che risultano ben più distanti, sia geograficamente sia in termini di comunicazione. Del resto se a un italiano risulta evidente che il Lago di Como non ha alcuna attinenza con l’Emilia, lo stesso non sempre accade per un tedesco o per un americano.

Nessuno ovviamente intende sminuire la portata della tragedia, ma lasciare che la cattiva informazione faccia il suo corso significa amplificarne gli effetti.
E più l’informazione si allontana dall’Italia e più diventa incontrollabile, soprattutto sul Web, come denuncia qualcuno: un esempio lo si può vedere sul sito Ticinonews.ch (che tanto lontano poi non è) che poco tempo fa apriva con la notizia «Terremoto? Non vado a Riccione». Il sito di informazione (o disinformazione) Ticinese era corredato da un blog non moderato dove utenti si scambiavano informazioni sulla loro esperienza passate in terra romagnola e la paura di tornarci.

Sul Web sono rimbalzate anche notizie di strade bloccate, imminenti altri disastri, strutture ricettive inagibili, un’Emilia in ginocchio e una costa romagnola impraticabile. Falsità che l’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo, cercherà di contrastare con una campagna informativa ben costruita, sostenuta dalle rappresentanze diplomatiche all’estero. Tutti gli operatori si aspettano dunque che i nostri rappresentanti all’estero rilascino interviste a giornali ed emittenti televisive, che sfatino i “sentito dire”, spiegando la reale situazione a tedeschi, svizzeri, austriaci, olandesi. Speriamo funzioni!

Va osservato che ancora una volta il Web ha dimostrato di essere un’incredibile cassa di risonanza, sia si tratti di notizie corrette sia, come in questo caso, di allarmi ingiustificati.

Del resto non è forse vero che stampa e TV per prime, e con un seguito ben più ampio, dal primo giorno del sisma (il 20 maggio) hanno continuato a mostrarci le immagini di alcuni paesi distrutti (paesini, a dire il vero), parlando, tuttavia, di Emilia in ginocchio? Certo, per farsi capire e forse per dare maggior risalto alla notizia, tutte le testate hanno preferito parlare di Emilia piuttosto che di Cavezzo o Mirandola: questo non ha fatto altro che distorcere la notizia.

Le testate estere ed il Web hanno poi fatto il resto.

Questo sì che è marketing territoriale! ;(

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