Le tendenze del turismo globale: uno sguardo su Asia e Pacifico

Tre miliardi di nuovi viaggiatori nei prossimi vent’anni. Questo è l’ombelico del mondo. Una ricerca della società Amadeus per sette mercati (Australia, Cina, India, Indonesia, Giappone, Corea e Singapore) ci offre un’anteprima di quello che sarà il futuro del turismo internazionale.

Nel mondo globalizzato del XXI secolo c’è chi parte e c’è chi arriva. Fra le mete in ascesa nel panorama turistico mondiale c’è l’area di Asia e Pacifico. Secondo i dati elaborati dalla PATA (Pacific Asia Travel Association), ripresi dall’Istituto Europa Asia, l’afflusso di turisti nella regione è previsto in crescita anche nel 2013 (+7,5%), a dispetto della congiuntura economica. Sempre più viaggiatori occidentali volano verso lidi lontani. L’ombelico del mondo è l’Asia? Pare di sì. Ma una volta tanto proviamo a vedere la cosa dal fronte opposto. Chi sono (e quanti sono) i viaggiatori asiatici pronti a viaggiare nel mondo?

Amadeus, società specializzata in tecnologie per l’industria del turismo, ha identificato 4 grandi tendenze emergenti nella regione Asia e Pacifico. Si tratta di trend importanti, che potrebbero mutare in modo decisivo i comportamenti dei viaggiatori e le reazioni degli operatori del mercato nei prossimi 15 o 20 anni.

Viviamo in quello che gli esperti chiamano il secolo asiatico. L’area Asia e Pacifico sta riguadagnando quel ruolo da protagonista sul palcoscenico globale che aveva già recitato prima della rivoluzione industriale. Se la sua crescita continuerà su questi ritmi, il reddito procapite asiatico, calcolato sulla base del potere d’acquisto, potrebbe salire del 600% rispetto a quelli dell’Europa e degli altri mercati occidentali. Nei prossimi vent’anni  è possibile che tre miliardi di asiatici entrino a far parte della classe media – questo fenomeno avrebbe ricadute enormi sull’intera economia mondiale, spiega David Brett, presidente della divisione asiatica di Amadeus.

Insomma, la sopravvivenza di molti nostri mercati – e quello turistico non fa eccezione – dipenderà sempre più da quanto i viaggiatori con gli occhi a mandorla guarderanno con interesse al mondo occidentale. Siamo nelle loro mani. Ma prima di fare il lungo passo e iniziare a promuovere la nostra offerta turistica nel nuovo El Dorado, proviamo a dare uno sguardo alle 4 grandi tendenze individuate da Amadeus.

1. Il Me effect

Il mercato si frammenterà in tante nicchie, allontanandosi dal modello dei gruppi organizzati che hanno segnato la storia dei viaggi e delle vacanze negli anni passati. Viaggiare sarà sempre più un’esperienza individuale.

I profili emergenti? Il viaggiatore in cammino per visitare amici e parenti. La viaggiatrice d’affari. I viaggiatori business delle piccole e medie imprese. I viaggiatori anziani.

  • Il 20% dei viaggi leisure è motivato dalla visita a parenti e amici. Questa percentuale sale al 43 fra i viaggiatori indiani.
  • In Australia e in Giappone i viaggiatori over 65 rappresentano oltre il 20% di tutti i viaggiatori leisure. Entro il 2030 i viaggiatori della terza età saranno 250 milioni in più.
  • In Indonesia l’80% dei dipendenti lavora in piccole imprese, anche se questi rappresentano soltanto il 20% di chi viaggia per affari.
  • Nel 2011, 4 milioni e mezzo di viaggi d’affari sono stati al femminile. Entro il 2030 la quota di donne d’affari in viaggio crescerà del 400%.

Ultimo ma non ultimo, il dato di chi si affida a Internet. Il 46% del campione oggetto della ricerca pianifica e prenota il proprio viaggio sul Web, senza l’aiuto di alcun operatore turistico.

2. Il Red Tape effect

Da non sottovalutare l’incidenza delle riforme in materia di concessione dei visti e per gli accordi di libero scambio e libera circolazione delle persone. La deregolamentazione in atto nell’area Asia e Pacifico (Cina soprattutto) aprirà nuove opportunità di viaggio e nuove fonti di business per gli operatori turistici.

3. Il Leapfrog effect

Sempre più viaggiatori asiatici usano smartphone e tablet. Lo studio dimostra che il 40% dei viaggiatori d’affari e il 25% dei viaggiatori leisure usano i dispositivi mobile per organizzare e prenotare vacanze e trasferte di lavoro.

Anche i social media hanno il loro impatto sul mercato turistico. Un terzo degli intervistati usa i social durante i propri viaggi. La quota sale in Indonesia: qui oltre la metà delle persone usa i social in viaggio e il 61% se ne serve per ricevere consigli da amici e parenti.

4. Il Barbell effect

Grazie ai budget crescenti a disposizione dei viaggiatori delle economie emergenti, fioriranno nuove opportunità per le linee aree low-cost e per chi opera nel mercato dell’hospitality.

Guarda il video the Big Four effect o consulta il report in format PDF

Traduzione liberamente tratta da Tnooz

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