Lanciato nel gennaio scorso, RoomKey.com a luglio aveva già raggiunto i 4 milioni di visitatori unici. Davvero niente male per questa start-up delle prenotazioni alberghiere online! Ma c’è un segreto dietro questo successo. Quale? I sei big dell’hôtellerie internazionale – Marriott, Hilton, Hyatt, Choice, Wyndham e IHG -, che lo hanno creato!
Di cosa si tratta
Ad uno primo sguardo potrebbe assomigliare all’ennesimo portale di prenotazioni alberghiere, accattivante sì, ma come tanti altri. Se tuttavia provate ad addentrarvi nella navigazione, vi accorgerete presto che gli hotel presenti sono assai selezionati e, non a caso, sono tutti già presenti in una delle grandi catene alberghiere statunitensi.
Già, perché Room Key – il suo pay off è Search, Book, Relax – è stato creato dai big, ma da quelli con la “B” maiuscola: Marriott, Hilton, Hyatt, Choice, Wyndham e IHG. Come dire, l’unione fa la forza, soprattutto contro uno squadrone di nemici (nemici/amici a seconda dei casi) che rischiano di monopolizzare il mercato. Parlo delle OTA, ovviamente.
Room Key, che si sostiene proprio grazie alle provvigioni risparmiate, funziona di fatto come un meta-search engine: estrae il prodotto migliore per ogni utente, ottenuto secondo il confronto tra le offerte dei partner, in base a destinazione, prezzo e altre variabili. Si tenga conto che le catene sono in grado, da sole, di popolare il portale con ben 30.000 hotel nelle principali destinazioni internazionali. Naturalmente, le destinazioni più “coperte” son quelle degli Stati Uniti, dove le catene in questione monopolizzano il mercato.
Room Key riporta inoltre le reviews degli ospiti nelle pagine di ogni hotel, da quelle di TripAdvisor a quelle “autoprodotte”.
Un paradosso?
Room Key ha da poco stretto accordi con Travelocity, che da distributore diventa fornitore e aggiunge 70.000 hotel (senza comparire nel portale) ai 30.000 già schierati dai sei partner: nei popup del display i primi non riportano il loro logo, i secondi sì. Sembrerebbe un paradosso: perché dopo aver creato un portale alternativo alle OTA, Room Key ha stretto un accordo così forte con una di loro? In realtà, spiega il management, l’operazione mira ad ampliare l’offerta, a tutto vantaggio degli utenti finali – proprio per questo altri accordi simili saranno annunciati in futuro.
E in Italia?
L’idea di poter bypassare le OTA è allettante per tutti. Disintermediare i colossi (Booking.com su tutti) è sempre più difficile e per alcuni hotel addirittura controproducente; non a caso, la competizione fra hotel si sta spostando dai motori di ricerca ai portali di prenotazione.
Risulta quindi naturale chiedersi se un’iniziativa di questo genere potrebbe avere successo anche in Italia. Difficile rispondere. Quel che è certo è che il nostro Paese conta tanti hotel, ma è povero di grandi catene: bisognerebbe individuare altri soggetti in grado di rendere sostenibile un progetto simile. Quali? Ad esempio gli enti, come avviene per il consorzio GardaPass, sostenuto dalle associazioni degli albergatori della sponda veronese del lago di Garda, e per il portale VisitTrentino, sponsorizzato dalla Provincia Autonoma di Trento.
In bocca al lupo a chiunque vorrà cimentarsi in questa sfida!