Abbiamo già parlato del ruolo che l’intelligenza artificiale può giocare nel mondo alberghiero, ma ci siamo occupati principalmente di ciò che riguarda il Revenue (nel caso ti fossi perso l’articolo, puoi leggerlo qui).
Questa volta, invece, vogliamo concentrarci sull’aspetto più creativo, quello per il quale strumenti come Chat GPT sono nati. Stiamo parlando di ciò che riguarda la comunicazione, il marketing e il posizionamento della struttura in termini di immagine.
Tutte queste attività richiedono una grande mole di risorse e specialisti, ma, grazie ai nuovi strumenti, costruire la propria strategia comunicativa potrebbe diventare molto più semplice, senza perdere nulla in termini di efficacia.
Vediamo come.
Per distinguersi dalle tante strutture simili alla tua, è importante, quasi fondamentale, trovare il giusto tono di voce da usare nei contenuti (sito web, social, newsletter). Un taglio comunicativo unico e capace di stuzzicare la tua clientela è lo strumento migliore per catturare l’attenzione delle persone.
Lo sviluppo di questo elemento di solito viene assegnato a un copywriter, ma, dando i giusti prompt a strumenti come Chat GPT, è possibile generare testi e contenuti capaci di comunicare efficacemente i punti di forza e i valori del tuo brand.
Ovviamente, perché questo funzioni, devi prima aver definito quali sono questi punti di forza e valori! 😉
Nella produzione massiccia di contenuti, può capitare di perdere di vista l’identità dell’hotel, specialmente quando ci si rivolge a più mercati o si hanno strutture in più località.
Per mantenere una presenza coerente, una catena di hotel può sfruttare strumenti come BrandGuard per assicurarsi che tutti i contenuti prodotti da altri strumenti di intelligenza artificiale rispettino le linee guida del proprio marchio.
Recensioni, post e messaggi dei clienti sono una miniera di informazioni utili per un hotel, ma spesso è difficile individuare e gestire tutti i feedback presenti in rete.
Strumenti come Synthetic Users consentono di sfruttare i dati per creare una Buyer Persona e sottoporle i tuoi servizi o le tue idee, per capire come potrebbe reagire.
Mettiamo che tu voglia lanciare un’offerta rivolta ai turisti dai 25 ai 30 anni, single, che amano le attività all’aperto: inserendo questi dati nel sistema, insieme ai dettagli dell’offerta, avrai un responso su come questo segmento di persone percepisce la tua offerta.
Da li potrai fare aggiustamenti e esperimenti, per avere fin da subito la massima efficacia.
Quando si sceglie una meta turistica o una struttura, le immagini giocano sempre un ruolo fondamentale. Purtroppo, produrre immagini belle ed evocative può essere molto dispendioso… a meno che non si ricorra all’intelligenza artificiale.
Strumenti come Dall-E2 sono in grado di creare immagini non solo altamente realistiche, ma anche su misura per i gusti della clientela alla quale la tua struttura si rivolge.
Immaginiamo un hotel nelle colline toscane che punta al mercato americano: ricorrendo all’intelligenza artificiale, potrà disporre di immagini che evochino esattamente quello che questi turisti vorrebbe trovare, oppure generarne alcune che raccontino il territorio in maniera del tutto nuova e peculiare.
Ok, questa è una pretesa molto coraggiosa, ma sensata. Sempre più strumenti, compreso Chat GPT, sono in grado, tramite le giuste domande, di programmare un intero viaggio, dal volo al pernottamento.
Piattaforme come Tripnotes e Trip Planner portano questa cosa a un livello successivo, suggerendo itinerari in base a ogni necessità (meta, durata del soggiorno, tipologia di vacanza) e indicando le attività ideali.
Offrire un servizio di questo tipo è praticamente impossibile per una struttura, ma creare con questi strumenti itinerari ad hoc da proporre ai visitatori potrebbe essere un valore aggiunto importante.
Al momento, siamo nel Far West dell’intelligenza artificiale, con ancora tantissime possibilità inesplorate e tante applicazioni da testare. Ma non c’è dubbio che gli strumenti di questo settore e le loro capacità cresceranno esponenzialmente nel prossimo periodo.
Per questo, la vera domanda non è “cosa può fare l’intelligenza artificiale per me?”, bensì “cosa posso fare con l’intelligenza artificiale?”. Che si tratti di scrivere post per i social, generare immagini o contenuti per i blog, le potenzialità creative sono potenziate da questi strumenti e il limite è semplicemente la nostra fantasia.