I viaggiatori che possiedono il PC di Apple in media spendono per le prenotazioni 20/30 dollari in più rispetto a coloro che utilizzano il più classico PC Window!
Lo dice una recente sperimentazione effettuata dal portale di prenotazioni Orbitz e riportata dal Wall Street Journal che ha messo a confronto le abitudini di prenotazione dei Mac people rispetto ai seguaci di Windows.
Curioso o c’era da aspettarselo!?
Orbitz Worldwide, uno delle maggiori OTA americane (Online Travel Agency) ha scoperto che chi usa il Mac di Apple spende in media dai 20 ai 30 dollari in più per le prenotazioni alberghiere di chi utilizza un PC Windows. Il dato non è di poco conto, visto e considerato che la prenotazione media effettuata sul portale si aggira sui 100 dollari.
Orbitz, studiando il comportamento degli utenti online, osserva inoltre come il popolo Mac scieglie più spesso hotel di lusso, quattro o cinque stelle. Infine, se l’hotel scelto è lo stesso dell’utente Windows, i Mac preferiscono alloggiare nelle camere più costose.
Fino a qui non ci sono grandi novità. La sperimentazione non ha aggiunto nulla a quanto era già noto. Chi acquista un Mac molto spesso ha un reddito superiore (secondo alcun i dati, un utente Mac medio negli Stati Uniti ha un reddito annuo di 98.000 dollari a fronte dei 74.400 di un utente Windows) oppure è molto attento agli status symbol.
Già altre ricerche sull’e-commerce avevano messo in evidenza come gli ordini provenienti da iPad hanno importi in media superiori.
Del resto chi del pc fa un normale utilizzo (scaricare la posta, navigare, guardare foto e video, giocare a poker), perchè dovrebbe spendere in media il 50% in più per uno strumento che sta assumendo l’aspetto di una commodities? In questo caso anche i dati sulle prenotazioni degli hotel hanno confermato quello che molti del settore turistico sospettavano.
In realtà la vera notizia si legge addentrandosi nell’articolo del WSJ. Infatti, l’amministratore delegato di Orbitz ha dichiarato che il portale sta investendo parecchio sul data mining. Significa che Orbitz sta incrociando quante più informazioni possibili sui comportamenti di ricerca e di acquisto dei suoi utenti per arrivare ad offrire a ciascuno, o a classi omogenee di essi, risultati personalizzati e differenziati da altri utenti.
L’obiettivo di tali sforzi è duplice. Il primo è offrire al cliente una risposta personalizzata e tagliata su misura alle sue esigenze; il secondo è aumentare la propria redditività sfruttando al meglio la capacità di spesa dei propri clienti.
Nel caso specifico il portale, una volta capito che l’utente sta effettuando una ricerca da un Mac, gli presenterà una prima pagina di hotel con un valore medio delle camere più elevato (dal 10% al 15%) rispetto alla stessa ricerca effettuata da utenti Windows.
Ad oggi la sperimentazione è stata effettuata solo su alcune città degli Stati Uniti, ma c’è da aspettarsi che venga presto estesa a tutte le destinazioni. Se poi dovesse funzionare, anche in considerazione della diffusione di iPad ed iPhone, c’è da attendersi che altri portali seguano la stessa strategia di differenziazione.
Attenti cari Mac People, siete diventati una preda ambita per i markettari!