Anche i giganti fanno passi indietro, a volte.
Questa settimana è toccato a Google, che ha deciso di fare dietro front sull’eliminazione dei cookie di terze parti.
Ora, se sei uno smanettone, questa notizia è sicuramente una notizia frizzante per te.
Se invece non lo sei, ti aiuteremo a fare un po’ di chiarezza… e a capire perché è una notizia frizzante anche per te!
I cookie sono piccoli pezzi di codice che un sito manda al browser del visitatore, e che questo porta con sé nella navigazione in altri siti.
Va fatta poi una distinzione tra cookie di prima parte e quelli di terze parti (quest’ultimi sono al centro della questione), dal momento che differiscono in 3 caratteristiche:
Per chi fa campagne pubblicitarie, i cookie sono molto importanti, visto che permettono il tracciamento degli utenti in altri siti e consentono di raggiungerli con annunci mirati.
Nel 2019, Google ha comunicato la volontà di eliminare i cookie di terze parti da Chrome, lanciando il progetto Privacy Sandbox: un nuovo sistema in cui l’utente sarebbe stato tracciato non più dai cookie, ma dallo stesso Chrome.
Questa iniziativa aveva (e ha tuttora) 2 obiettivi:
Dopo svariati rinvii della scadenza per l’eliminazione definitiva dei cookie, e diversi feedback dagli inserzionisti e da organi come il Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito e l’Information Commissioner’s Office (ICO), Big G ha deciso di invertire la rotta.
In un annuncio di questa settimana, la compagnia di Mountain View ha fatto sapere che i cookie di terze parti rimarranno, ma ha anche dichiarato la volontà di portare avanti il progetto Privacy Sandbox.
Gli utenti, quindi, potranno impostare su Chrome le loro preferenze di privacy, che verranno applicate a tutte le attività di navigazione, decidendo così se accettare o meno i cookie dei vari siti.
Veniamo alla ciccia.
Se stai facendo campagne di remarketing ricorrendo ai cookie di terza parte, probabilmente hai tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia, il futuro del tracciamento è ancora abbastanza incerto e si dovrà vedere quali sviluppi ha in serbo Google.
Non a caso, l’annuncio sui cookie è arrivato in prossimità di un’altra comunicazione, questa volta sui risultati dei test sugli strumenti di Privacy Sandbox. Secondo gli esecutivi Google, infatti, sono stati registrati i seguenti effetti:
Insomma, è vero che abbiamo ancora i cookie, ma sicuramente bisogna tenere un occhio sulle proposte di Big nei prossimi anni.