Con tutta probabilità ne hai già sentito parlare. Graph Search è la grande novità di Facebook in questo inizio di 2013. Presentato da Mark Zuckerberg a metà gennaio, Graph Search è il nuovo motore di ricerca di Facebook. Niente a che vedere con Google. Il nuovo strumento del social blu promette di migliorare la nostra esperienza di ricerca su Facebook – finora rudimentale.
Per ora Graph Search è disponibile solo in versione beta per una piccola cerchia di persone che usano Facebook in inglese americano – se vuoi testarlo, iscriverti alla lista d’attesa.
Cosa potremo cercare con Graph Search?
- Tutti i nostri amici cui piace sciare;
- Le foto dei nostri amici scattate a New York;
- Gli amici degli amici che sono stati in quel tal ristorante di Milano;
- Tutte le città visitate in Francia dai nostri amici.
Da questi pochi esempi, sembra proprio che Graph Search avrà un certo impatto sul nostro modo di scegliere e organizzare le nostre vacanze. Riprova sociale e passaparola potranno avere un ruolo ancor più decisivo nel processo di scelta e di prenotazione dell’hotel o del ristorante. Per questo, ci sembra utile conoscere meglio Graph Search. Lo facciamo con Lee McCabe, nuovo boss del settore travel di Facebook.
Graph Search si affida alla saggezza dei nostri amici spiega McCabe. La definizione di esperto sta cambiando. Se prima erano le agenzie di viaggio, le guide e le OTA i principali influencers per le nostre vacanze, con Graph Search saranno i nostri amici a suggerirci (indirettamente) le mete da vedere, gli itinerari da scoprire, i ristoranti da frequentare, gli hotel da prenotare.
Sorge una domanda. Ma se i nostri amici non sono abbastanza viaggiatori? Per superare il problema e ampliare il network di possibili social influencers, Facebook intende aggiungere altri segnali sociali a Graph Search, spiega sempre McCabe. Per esempio, i consigli degli amici degli amici o di quegli utenti che, pur essendo per noi dei semplici sconosciuti, hanno un profilo simile al nostro – stessi luoghi visitati, stessi hotel frequentati, stessi itinerari preferiti ecc. Non c’è dubbio che Facebook abbia già nelle sue casseforti una mole di dati notevole in merito alle nostre preferenze in fatto di viaggi, itinerari, vacanze e attrazioni preferite. Ora si tratta di aggregare tutti i dati, offrire una buona dose di valore aggiunto agli utenti e monetizzare il tutto con inserzioni a pagamento ancora più targettizzate di quanto già non siano ora.
Graph Search spazzerà via i siti di social travel? Secondo McCabe non necessariamente accadrà. I siti di social travel, tipo TripAdvisor o Gogobot, potranno sfruttare le API di Facebook per personalizzare e rendere ancora più appetibili i loro prodotti. Insomma, possibilità per la loro sopravvivenza, almeno in teoria, ci saranno.
Presto Graph Search avrà una categoria tutta dedicata agli hotel. Altre, tipo categorie per linee aree o crociere, per il momento non sono previste, dice sempre McCabe. Se Graph Search cambierà sul serio le nostre abitudini in fatto di viaggi e hotel forse è ancora presto per dirlo. Ma nel frattempo, McCabe consiglia a tutti gli albergatori di muoversi per tempo. Iniziamo con 3 buone abitudini:
- aggiorniamo la pagina Facebook del nostro hotel con nuovi stati, foto e video;
- inseriamo tutti i dati (corretti) possibili nella scheda “Informazioni di base” e scegliamo la giusta categoria per la pagina (Aziende locali > Hotel);
- incoraggiamo i “Mi piace” e i check-in sulla pagina.
Chiosa finale. Nelle ore successive alla presentazione di Zuckerberg, molti sul Web hanno azzardato che Graph Search sia un nuovo Google. Ma a ben vedere, se Graph Search dovrà sfidare Google, lo farà non tanto sul terreno della ricerca “dura e pura” ma su quello della local search – il competitor sarà Google+ Local – e della mobile search. Del resto, Facebook è un’azienda mobile. Chi l’ha detto? Mark Zuckerberg, pochi giorni fa.