Una ricerca di Google e Deloitte prova a delineare come saranno trend e scenari del mondo Travel da qui a 16 anni.
Se ci leggi da un po’, saprai che guardare avanti, quando si parla di dati e trend turistici, è una delle nostre grandi passioni. Quindi puoi immaginare il brodo di giuggiole in cui eravamo quando abbiamo scoperto questo studio di Google e Deloitte sugli scenari turistici… del 2040!
Lo sappiamo, da qui a là, sia noi che tu potremmo anche aver cambiato completamente mestiere… ma la curiosità resta! Quindi, prepariamoci a scoprire come sarà il turismo fra quasi 2 decadi.
Un aumento vertiginoso, guidato da India e USA
Secondo le stime, gli spostamenti internazionali saranno quasi 2,4 miliardi.
Di questi, la maggior parte arriverà da:
- Cina (310 milioni)
- Stati Uniti (260 milioni)
- Regno Unito (145 milioni)
- India (145 milioni)
- Germania (140 milioni)
E, secondo le stime, sarà proprio l’India il paese con il boom maggiore di partenze, visto che, al 2019, i viaggiatori indiani erano meno di 27 milioni.
Il motivo di questo incremento? L’aumento dei passaporti rilasciati e la semplificazione del processo per ottenere un visto. Di questi turisti, possiamo già dirti che saranno altamente digitalizzati e veloci nel decidere: non a caso, prenotano voli internazionali con un tempo medio di 20 giorni inferiore rispetto alla media mondiale.
Ma non dimentichiamoci degli americani, che rappresentano il 40% dei turisti non europei che scelgono l’Europa come meta.
Di loro sappiamo una cosa molto importante: sono attentissimi al brand. Infatti, il 78% dei consumatori statunitensi accetta di pagare di più per un marchio che conosce. Questo significa che bisogna lavorare bene per affermare il nome della propria struttura!
Le destinazioni non cambieranno molto, l’offerta si
Le proiezioni di Google dicono che i paesi più visitati saranno:
- Spagna (110 milioni di arrivi)
- Francia (105)
- Stati Uniti (100)
- Cina (90)
- Messico e Italia (90)
La situazione resta quindi quasi invariata (in termini di località, non di numeri), rispetto al 2019. Quello che cambia, invece, è ciò che cerca il viaggiatore.
Se prima bastava offrire un posto per dormire in una località famosa, ora la chiave è offrire un’esperienza su misura e autentica (come abbiamo detto in questo articolo), che consenta all’ospite di vivere appieno la location.
Il viaggiatore del futuro? Informatissimo, esploratore e non così tanto giovane
Con la crescita dei paesi d’origine, in futuro i viaggiatori saranno di tue tipologie: emergenti e maturi. I primi saranno maggiormente interessati alle mete tradizionali (che non hanno ancora visitato), mentre i secondi propenderanno per località più esotiche.
In entrambi i casi, prima di partire faranno ricerche approfondite sulla meta e sulle cose da fare, quindi sarà bene riuscire a fornire loro il maggior numero di informazioni utili.
Un altro aspetto importante del viaggiatore del 2040 è l’età.
Complici l’invecchiamento della popolazione mondiale e le migliori condizioni di salute di chi entra nella pensione, i viaggiatori del futuro saranno un po’ più “stagionati”. Questo significa che servirà prestare più attenzione a determinate esigenze.
Un nuovo modo di convincere i potenziali ospiti
Ovviamente, gli strumenti tecnologici a disposizione dei viaggiatori continueranno a cambiarsi e ad innovare, e lo stesso dovrà fare l’approccio delle strutture che vogliono farsi trovare.
L’aumento di viaggiatori da paesi emergenti porterà ad una maggiore attenzione per le vacanze dall’autentico sapore locale, mentre sarà sempre maggiore l’attenzione all’impatto ecologico e sociale del viaggio.