Caro albergatore, perché stai aiutando TripAdvisor?

Ti sei mai chiesto perché il sito di recensioni più famoso del Web da un po’ di tempo a questa parte stia distribuendo migliaia di certificati di eccellenza? Generosità? Premura? Filantropismo duro e puro? O profitto? Se cerchi la risposta, devi leggere questo articolo.

Facciamo un piccolo test. Se il tuo consulente SEO ti proponesse di dare una mano a TripAdvisor per posizionarlo meglio nei risultati di ricerca di Google, tu cosa gli risponderesti?

a) “sono ben lieto di aiutare TripAdvisor: diamoci da fare”;
b) “caro consulente, lei è licenziato”;
c) “perché TripAdvisor dovrebbe aver bisogno del mio aiuto?”

Hai risposto? Molto bene. Qualunque opzione tu abbia scelto, devi sapere che, con tutta probabilità, stai già dando una mano a TripAdvisor e ai suoi SEO. Non è uno scherzo. Se negli ultimi tempi ti càpita sempre più spesso di trovare nei primi risultati di ricerca di Google TripAdvisor, ricorda che hai qualche piccolo merito da rivendicare – o colpa di cui dolerti, a seconda dei punti di vista.

A questo punto potresti brancolare nel buio. Oppure potresti aver già capito dove vogliamo andare a parare.  Sul banco degli imputati ci mettiamo i widget. Il tuo hotel ha mai ricevuto il certificato di eccellenza di TripAdvisor? È curioso: negli ultimi due anni sono sbocciati certificati di eccellenza di TripAdvisor un po’ ovunque, anche su siti Web di strutture ricettive che potrebbero concorrere solo per il premio di hotel più scadente dell’anno – ammesso che esista.

Forse anche il tuo hotel un bel giorno ha ricevuto il certificato di eccellenza di TripAdvisor. E tu, giustamente orgoglioso, l’hai pubblicato in bella vista nel tuo sito, magari in home page. Ti sei mai chiesto perché a una Inc. che nel 2012 ha macinato ricavi per 762 milioni di dollari, e che ha chiuso l’ultimo trimestre con un +26% di ricavi, sia venuta la mania di distribuire premi e widget a destra e a manca?

I maledetti link

Ecco come funziona. Ogni widget contiene almeno un link di testo. Nel caso del certificato di eccellenza, questo link riporta il nome del tuo hotel. Devi sapere che i link sono i segnali più importanti per un motore di ricerca. La qualità (e la quantità) di link diretti verso una pagina qualunque pubblicata su Internet, comprese quelle del tuo hotel, contribuiscono a determinare il posizionamento di quella pagina su Google. Più una pagina riceve link di qualità, più questa pagina avrà un alto valore. Più alto sarà questo valore  e più possibilità avrà la pagina di posizionarsi bene nel motore di ricerca.

Cosa intendiamo con link di qualità? Per semplificare, possiamo dire così: un link, più è difficile da ottenere, e più è di qualità. In realtà, il discorso è più complesso. Possiamo allora affermare che un link è di qualità quando ha queste caratteristiche:

  • Popolarità: il link proveniente da una pagina molto conosciuta sul Web, molto linkata da altri siti e citata nei social, avrà un alto valore agli occhi del motore di ricerca rispetto a un link inserito in una pagina che nessuno conosce, linka o cita. Esempio: se il tuo sito, per qualche oscuro caso, ricevesse un link da Wikipedia, questo link avrebbe un alto valore – per capirci, un link da Wikipedia è oro che cade dal cielo (non accadrà mai); al contrario, se il tuo sito riceve un link dal blog di tuo cugino, è probabile che quel link avrà scarso valore – a meno che tuo cugino non sia Beppe Grillo.
  • Relazione: il link proveniente da una pagina “a tema” rispetto al tuo sito avrà un alto valore agli occhi del motore di ricerca rispetto a un link inserito in una pagina di un sito qualunque. Esempio: un link al sito del tuo hotel dal portale dell’APT locale è un’ottima cosa; un link da un sito di un’azienda di coperchi per pentole è tutt’altra cosa.
  • Posizione: un link inserito nel corpo di una pagina, fra i contenuti testuali, vale di più rispetto a un link inserito in fondo alla pagina, nel footer, o in qualche altra area marginale della pagina – nella sidebar, per esempio.
  • Età: un link proveniente da una pagina online dalla notte dei tempi avrà più valore per il motore di ricerca rispetto a un link inserito in una pagina pubblicata da pochi giorni. In realtà, questo fattore è strettamente correlato al primo (popolarità): una pagina presente sul Web da anni è più probabile che abbia ricevuto più link e citazioni social rispetto a una pagina fresca di pubblicazione (la popolarità si costruisce nel tempo).

Fin qui ci siamo? Il sito del tuo hotel, con tutta probabilità, riceverà già qualche decina o qualche centinaia di link da tante pagine sparse nel Web. Più questi link sono di qualità e più il sito piacerà a Google e agli altri motori di ricerca. Il premio è la posizione nei risultati della ricerca.

TripAdvisor c’è (sempre)

Ora prova a cercare su Google. Per esempio, scrivi hotel rimini. Tolte le inserzioni a pagamento di AdWords e il box di Hotel Finder, il secondo risultato non a pagamento è la pagina di TripAdvisor con le recensioni degli hotel a Rimini. Niente male per una parola chiave bella tosta. Ora prova a cercare hotel roma. In questo caso TripAdvisor fa anche meglio: è primo. Ok, magari TripAdvisor è forte solo fra i risultati in italiano. Apri Google.com e cerca hotel new york – assicurati di aver scelto la lingua inglese fra le impostazioni di ricerca. Un bell’applauso: TripAdvisor c’è (terza posizione). Prova a cercare qualunque località, regione, città preceduta dalla parola hotel. TripAdvisor ci sarà.

Il motivo di questo successo? Sono proprio i link inseriti nei certificati di eccellenza e nei widget a regalare a TripAdvisor le prime posizioni su Google. Abbiamo usato il verbo “regalare” non a caso. Si tratta proprio di un dono, il più delle volte inconsapevole. Un numero esagerato di hotel in tutto il mondo ha concesso centinaia di migliaia di link a TripAdvisor attraverso i widget, i riconoscimenti e i certificati di eccellenza pubblicati nei loro siti. Chissà, magari stai pagando (o hai pagato) profumatamente un consulente SEO per portare il tuo hotel in prima pagina per la parola chiave “hotel + nome della tua città”. Be’, di fronte a un competitor così, puoi solo abbassare le armi, fare dietrofront e scegliere qualche parola chiave meno impegnativa.

Beninteso, non ti stiamo proponendo lo scoop del Web. Molti webmaster nei mesi scorsi si sono già occupati ampiamente di TripAdvisor e della sua azzeccata strategia SEO. Per esempio, Brian Fitzgerald, nel maggio 2012, aveva realizzato una tabella con il posizionamento di TripAdvisor su Google.com per le parole chiave “hotel + città” in riferimento ai 25 mercati alberghieri di riferimento negli Stati Uniti.

Se hai pazienza, confronta il Google Rank di allora con quello attuale. Noterai che il posizionamento di TripAdvisor è cresciuto per ognuna di queste parole chiave. Il trucco è semplice: più widget, più link.

Sai quanti link riceve TripAdvisor.it? 6.566.279 da 28.322 domini.
E TripAdvisor.com? 46.487.909 da 209.844 domini
Fonte: MajesticSEO, 9 agosto 2013.

Certo, la qualità dei link conta più del semplice numero di link. Ma scommettiamo che un sito con 6,5 milioni di link in ingresso si posizionerà molto più facilmente su Google rispetto a un sito con qualche manciata di link? Se poi vai a investigare a fondo, scoprirai che molti di questi link provengono da:

  • siti popolari
  • siti “a tema”
  • siti “anziani”

E quali sono questi siti? Siti di hotel, grandi e piccoli. Siti di attrazioni turistiche (parchi, musei, comprensori). Siti di aziende di promozione turistica. Siti di prenotazioni ecc. ecc.

I widget hanno fatto la fortuna di TripAdvisor. Non solo hanno permesso a TripAdvisor di entrare nelle primissime posizioni di Google. Hai idea di quante visite riceva TripAdvisor dai siti che hanno esposto i suoi widget? Nessuno lo sa con certezza, visto e considerato che non è possibile inserire nel link del widget alcun codice per il tracciamento (lo vedremo fra poco).

Follow or nofollow? That’s the question

Ora andiamo un po’ oltre. Abbiamo detto che il motore di ricerca attribuisce un valore a ogni pagina secondo la qualità e la quantità di link ricevuti. Più la pagina viene linkata da altri siti e più godrà della fiducia di Google. Questo accade perché, grazie al link, la pagina di partenza, quella con il link, trasferisce un po’ del suo valore alla pagina di destinazione. I SEO chiamano questo valore link juice (succo del link).

Tutti i link presenti nel Web passano link juice. In realtà, non proprio tutti. Esistono i link con il tag rel=”nofollow”. Sono link particolari, perché non passano valore alla pagina di destinazione, anche se sono cliccabili. Google ci dice che in caso di link nofollow, il motore di ricerca “non trasferisce testo di ancoraggio o PageRank tra questi link”. In sostanza, il link nofollow non garantisce alcun beneficio per il posizionamento nei motori di ricerca del tuo sito.

Gli scettici si ricredano

Prova a indovinare. Quale tipo di link ha incluso TripAdvisor nei suoi widget? Esatto. Solo link follow, ossia link utili per il posizionamento nei motori di ricerca. C’è di più. Se hai qualche dimestichezza con l’HTML, prendi il codice del tuo widget. Nell’anchor text prova ad aggiungere l’istruzione nofollow con questo tag: rel=”nofollow”. Salva e ricarica il widget. Magia. Il widget non compare più. Al suo posto, un bel messaggio di errore: “Ricontrollare il codice di TripAdvisor ed installare di nuovo”.

Morale della favola? Se vuoi inserire il certificato di eccellenza nel tuo sito, o qualunque altro widget di TripAdvisor, o lo prendi così com’è o rinunci: al codice non puoi proprio mettere mano. Nemmeno se provi a inserire nel link una semplice istruzione per tracciare quante visite genera il widget verso il sito di TripAdvisor – come spiegato qui. In questo caso, l’istruzione onclick viene sovrascritta da quella di default. Game over.

Per concludere

Nessun rancore nei confronti di TripAdvisor. Al contrario, nutriamo una certa stima per i suoi SEO. A conti fatti, hanno ideato e applicato la strategia perfetta: tanti link, di qualità, a costo pressoché zero. Hanno convinto migliaia di hotel in tutto il mondo a esporre i loro widget con ricchi premi e cotillon. Tanto di cappello. Tuttavia, crediamo che un albergatore più informato sia più libero di scegliere. Tu non la pensi così?

5stelle*:

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