Cosa accadrebbe se il sito del tuo hotel fosse posizionato in prima pagina su Google per una parola chiave molto popolare? Osserveresti un aumento significativo del traffico non a pagamento in ingresso al tuo sito e, forse, riceveresti qualche prenotazione in più.
Quando si tratta di migliorare la visibilità online del tuo hotel nelle SERP dei motori di ricerca – SERP sta per Search Engine Result Pages -, esiste una serie di passaggi per convincere Google del fatto che il tuo sito valga abbastanza. Non conta quanto son ben scritte e stupefacenti le tue pagine.
Esistono dei passi falsi che devi evitare a tutti i costi se ambisci a scalare la vetta dei risultati di ricerca di Google. In questo articolo, ti spieghiamo i 5 errori da non commettere mai nella tua strategia SEO.
1. Caricamento lento
Il tempo di download di una pagina è un fattore importante per la visibilità del tuo sito nei motori di ricerca. Troppo spesso, questa variabile viene sacrificata sull’altare dell’effetto speciale: slideshow, video e widget pesanti sono belli da vedere, ma potrebbero incidere in modo negativo sulle prestazioni del tuo sito.
Se vuoi migliorare la visibilità del tuo hotel su Google, devi giocare secondo le regole di Google. Una regola dice questo: la velocità di caricamento delle pagine è un fattore che influisce sul posizionamento nel motore di ricerca – e non da ieri. I motivi sono almeno due. Vediamoli insieme.
La capacità di scansione
Il software, o bot, deputato alla scansione delle pagine da indicizzare e posizionare nel motore di ricerca può dedicare solo una piccola frazione di tempo per esplorare un sito. Se il tuo sito carica velocemente i suoi contenuti, il bot avrà la possibilità di conoscere più pagine – più pagine, più possibilità di posizionarsi nei risultati di ricerca di Google – abbiamo semplificato il discorso, giusto per farti capire i rudimenti. Questo significa che i siti più lenti rischiano di ottenere meno visibilità nel motore di ricerca: le nuove pagine del tuo sito potrebbero essere scansionate dal bot dopo settimane dalla loro pubblicazione e l’indice di Google potrebbe impiegarci molto tempo per riflettere i cambiamenti apportati nei contenuti del tuo sito.
Il comportamento dell’utente
Molti motori di ricerca, e altrettanti browser, monitorano il modo in cui gli utenti interagiscono con i siti Web. La mole di dati raccolti serve per capire se i contenuti di questi siti soddisfano l’intenzione di ricerca dell’utente.
Pensaci un attimo. Quando navighi e ti imbatti in un sito lento a caricare, non ti viene voglia di chiudere la pagina e cercare altro su Google? Quando questo succede, vuol dire che non sei soddisfatto dell’esperienza di navigazione in quel sito. Questo segnale negativo è uno dei tanti fattori che incidono sul posizionamento di un sito nei motori di ricerca, Google in primis.
Come verificare la velocità di download delle pagine del tuo sito? Il modo migliore è osservare come si comporta il bot di Google, altrimenti noto come Googlebot. Per questo, se ancora non l’hai fatto, ti consigliamo di creare una proprietà del tuo sito su Google Search Console – è lo strumento gratuito che consente di monitorare lo stato di salute del tuo sito. Una volta creata la proprietà, e verificato il tuo sito, apri il resoconto “Statistiche di scansione”, disponibile sotto la voce “Scansione” del menù principale di Search Console. Fai caso all’andamento dell’ultimo grafico, quello verde, denominato “Tempo trascorso per il download di una pagina” – sono disponibili i dati di scansione degli ultimi 90 giorni, espressi in millisecondi. Se noti un valore medio alto, ben oltre il secondo, vuol dire che il tuo sito ha seri problemi. Parlane con il tuo webmaster per capire le cause di tanta lentezza e per risolvere al più presto.
Quale potrebbe essere il problema della lentezza di download delle pagine? A volte, il motivo è da ricercare nelle prestazioni (scarse) del server. Molte altre volte, il tempo di caricamento si allunga per via delle immagini, o dei video, troppo pesanti inserite nel sito.
2. Un’esperienza di navigazione pessima
Poco fa, abbiamo accennato al fatto che i motori di ricerca, e i browser, monitorano il comportamento degli utenti nei siti visitati. Fra i professionisti della SEO (Search Engine Optimization), è opinione comune che Google usi questi dati per misurare quanto sia stato semplice per l’utente interagire con le pagine di un sito. Questa facilità di navigazione è un altro dei tanti fattori che contribuiscono a definire il posizionamento del tuo sito nei motori di ricerca.
Come capire se le pagine del tuo sito sono facili da navigare per gli utenti? Se hai installato Google Analytics, puoi tenere d’occhio la frequenza di rimbalzo delle pagine. La frequenza di rimbalzo è la misura, espressa in percentuale, del numero di visite nel tuo sito terminate senza che l’utente abbia interagito con il tuo sito. Per le pagine più importanti del tuo sito – la home page, la pagina delle camere o quella delle richieste -, dovresti avere delle frequenze di rimbalzo il più possibile basse – molti esperti SEO dicono che una frequenza inferiore al 30% sia ottima. Se molti utenti visitano le pagine più importanti del tuo sito e la abbandonano subito (frequenza di rimbalzo alta), riconsidera la tua strategia di Web marketing: potresti aver commesso qualche errore clamoroso.
Ricordati che in molti casi una frequenza di rimbalzo alta significa che l’utente non ha trovato nella tua pagina quel che gli avevi promesso. Un esempio banale chiarirà subito questo concetto: se la home page del tuo sito è stata ottimizzata per la parola chiave “hotel roma centro” ma il tuo albergo è a 50 minuti di auto dai Fori Imperiali, hai un bel problema: hai preso in giro i tuoi utenti. Verosimilmente, chi ha trovato su Google il tuo sito dopo aver cercato “hotel roma centro”, abbandonerà deluso la tua home page. È questo quel che vuoi? Google non vuole che succeda, stanne pur certo.
3. Pagine non indicizzate
Quando pubblichi una nuova pagina nel tuo sito, ti aspetti che sia indicizzata e posizionata nei motori di ricerca. E se questo non succede? Anzitutto, per controllare se una pagina del tuo sito è presente nell’indice di Google, nella barra della ricerca scrivi l’operatore site: seguito dall’indirizzo completo della tua pagina. Se Google non restituisce risultati, vuol dire che, con tutta probabilità, la pagina non è presente nel suo indice.
Se vuoi estendere questa verifica a tutte le pagine del tuo sito, scrivi ancora l’operatore site: seguito dal tuo dominio, per esempio site:hotelxyz.it. Con questo comando, hai chiesto a Google di restituirti tutte le pagine del tuo sito presenti nel suo indice.
Cosa fare se qualche pagina importante del tuo sito non risulta presente su Google? Assicurati che per qualche strano motivo non sia bloccata nel file robots.txt del tuo sito e che il codice della pagina non contenga nessuna istruzione noindex nel tag meta robots. Queste sono verifiche che possono fare i tuoi webmaster: richiedono una manciata di secondi, niente più.
Inoltre, se la pagina è assente dall’indice su Google, accertati che sia ben collegata alle altre pagine del tuo sito: una solida struttura di link interni spiana la strada ai bot dei motori di ricerca per la scansione dei tuoi contenuti.
4. Architettura non convenzionale
L’architettura di un sito Web è il modo in cui le varie pagine sono collegate l’una alle altre. Proprio come la costruzione di un edificio, la realizzazione del tuo sito dovrebbe iniziare da fondamenta solide e dovrebbe poter contare su una struttura chiara e definita – niente spazio all’improvvisazione. Nel caso dei siti Web, tuttavia, non occorre reinventare la ruota. L’abbiamo già scritto: l’esperienza di navigazione degli utenti nel sito del tuo hotel deve essere semplice; le tue pagine devono soddisfare nel miglior modo possibile le intenzioni di ricerca degli utenti, senza perdersi in inutili effetti speciali o colpi di scena. A domanda (dell’utente), segue la risposta (del tuo sito).
Una struttura di navigazione chiara, subito comprensibile per chi visita il tuo sito, è un segnale positivo per i motori di ricerca.
La chiave del successo è semplice, perfino banale: la tua home page dovrebbe contenere una chiara lista di tutte le altre pagine importanti disponibili, di solito elencate nel menù di navigazione principale.
Ogni pagina deve essere costruita intorno a un tema principale: deve saper rispondere bene, in modo esaustivo, all’esigenza dei tuoi utenti. I collegamenti interni fra i contenuti del tuo sito dovrebbero condurre a pagine pertinenti.
Se saprai considerare il tuo sito come uno strumento di vendita per le tue camere, tutto questo accadrà in modo quasi naturale. Quali pagine vorrebbero visitare gli utenti nel tuo sito? Trovate queste pagine, puoi realizzare i collegamenti giusti per indirizzare gli utenti verso questi contenuti.
5. Una cattiva strategia per le parole chiave (o nessuna strategia)
La scelta delle parole chiave è il passo che determina il successo, o l’insuccesso, del tuo sito nei motori di ricerca.
Per una volta, sposta l’attenzione dalla quantità alla qualità della tua strategia di Web marketing. La quantità di traffico assicurata dalle parole chiave più popolari conta fino a un certo punto. Quel che più vale è saper trovare il giusto compromesso fra il volume di traffico e la corrispondenza della chiave scelta con il tuo target di pubblico e con la tua offerta di soggiorno. Ricordi l’esempio della chiave “hotel roma centro”? Potrebbe essere una chiave ad alto volume di traffico, ma non pertinente rispetto alla tua offerta di soggiorno; chi cerca su Google “hotel roma centro” desidera un hotel collocato entro un certo raggio dal cuore della città, non certo in periferia o a ridosso del raccordo anulare. Ti pare?
Se usi Google Search Console, ti consigliamo di dare una bella occhiata al resoconto denominato “Analisi delle ricerche” – lo trovi sotto la voce “Traffico di ricerca”, nel menù principale dello strumento. Questo rapporto ti elenca tutte le parole chiave usate dagli utenti su Google per arrivare al tuo sito. Questa analisi ti fa capire per quali parole chiave il tuo sito è presente nei risultati di ricerca di Google: ti illustra il numero di clic ricevuti, la posizione media nelle SERP di Google e altri dati interessanti per capire come si comporta il tuo sito nel motore di ricerca.
Una volta esaminati questi numeri, dovresti poter rispondere a queste 3 domande:
Una strategia di ottimizzazione del tuo sito condotta a partire solo dalle parole chiave più popolari è più probabile che conduca al fallimento dei tuoi sforzi. Il più delle volte, le parole chiave con alti volumi di traffico sono le più competitive. Questo vuol dire che, per raggiungere la prima pagina su Google, avrai bisogno di tanto tempo e di un investimento di denaro cospicuo. Sei sicuro che ne valga la pena? Molto più conveniente trovare parole chiave meno popolari e più precise nel descrivere la tua offerta di soggiorno.
Riflettici un attimo. Se il tuo hotel è a 200 metri da Piazza San Pietro, è più probabile che prenoti un utente che ha cercato su Google “hotel roma” o “hotel roma vicino san pietro”?
Una volta scelte le tue parole, devi far capire ai tuoi motori di ricerca che il tuo sito è pertinente rispetto a queste chiavi. Usa le parole nei testi delle tue pagine e nei tuoi link: devi inviare a Google i segnali giusti per aiutarlo a comprendere che le tue pagine parlano dei temi espressi proprio dalle parole chiave della tua strategia di posizionamento. Più saprai convincere il motore di ricerca e migliore sarà il posizionamento del tuo sito nelle SERP di Google.
Per concludere
Come avere successo su Google? Realizza un sito su misura per i suoi utenti. Offri un’ottima esperienza di navigazione e percorsi chiari e semplici da seguire per passare da una pagina all’altra.
Rispondi alle domande di chi visita le tue pagine e scegli le parole chiave che meglio descrivono la tua offerta di soggiorno.
Come vedi, a dispetto di quel che potresti aver sentito dire o letto da qualche parte, per essere primo su Google non esistono trucchi.
Liberamente tratto da The 5 Most Common SEO Mistakes on Independent Hotel Websites, di Kevin Malloy.