SEO per Hotel: grandi idee per piccole strutture ricettive

Certo, con un budget di marketing grande come un pozzo senza fondo, qualunque hotel può ottenere un ottimo posizionamento su Google e negli altri motori di ricerca. Ma per gli albergatori con poche possibilità d’investimento? Cosa possono fare gli hotel con poche camere, i bed and breakfast, le locande e le altre piccole strutture ricettive? Ce lo spiega Brandon Dennis, vice-presidente del settore marketing di Cloudbeds.

Spesso, per i più piccoli, una campagna SEO fatta bene è un miraggio. Ma c’è una buona notizia: anche per te, albergatore costretto a competere con i più grandi, c’è ben più di qualche speranza. Nelle prossime righe scoprirai come ottenere il massimo dalle tue campagne SEO.

Non aspettarti il successo immediato

La Search Engine Optimization è una strategia di lungo termine. Non ci sono vittorie semplici. Non esistono scorciatoie o trucchetti. Potresti non ottenere nulla anche dopo mesi o perfino anni di lavoro. Di tutto questo devi essere consapevole.

Cerca di vedere una campagna SEO come se fosse un investimento in Borsa. Certo, qualcuno incassa lauti guadagni in poco tempo, ma per la maggior parte degli investitori non funziona così: devono attendere anni per vedere qualche successo dai propri fondi d’investimento. Con la SEO funziona allo stesso modo: riceverai qualcosa di buono solo se capirai che occorre avere (tanta) pazienza.

Indossa i panni del ragazzo (o della ragazza) SEO

Le catene alberghiere hanno i loro specialisti SEO. Anche i grandi hotel hanno uno o più professionisti del Web marketing e del posizionamento nei motori di ricerca. E sì, anche tu, con la tua piccola struttura, hai bisogno di una persona simile. Magari hai già qualcuno, nel tuo staff, che si occupa di aggiornare i contenuti del tuo sito e di pubblicare nei social le tue offerte speciali o le foto dei tuoi ospiti. Perfetto! Questo qualcuno deve seguire anche delle tue campagne SEO.

Al contrario, se non hai nessuno di adatto per questo compito, dovrai convincerti di poter fare tutto da solo. Sì, lo so che solo la gestione ordinaria della tua struttura ti impegna per tutta la giornata. Ma il primo a dover pubblicizzare su Internet la tua attività devi essere tu. In caso contrario, puoi salutare ogni speranza di successo.

Il modo migliore per ritagliarti il tempo necessario per seguire la SEO del tuo piccolo hotel è semplificare e razionalizzare le tue attività quotidiane. Troppe strutture ricettive usano ancora i fogli di lavoro di Excel per gestire le prenotazioni e la contabilità. Il consiglio? L’unico buono è questo: investi in un PMS efficiente, uno strumento che, al giusto prezzo, ti consenta di risparmiare tempo e denaro – a proposito, hai già provato il nostro gestionale 5stelle*? La demo è gratis e senza impegno.

A questo punto, puoi usare il tempo che ti avanza per la tua attività SEO.

Ottimizza il tuo sito

Esistono decine e decine di guide per imparare a ottimizzare il tuo sito e posizionarlo nei motori di ricerca. La verità è che il successo o il fallimento di una strategia SEO non dipende dalla tecnica di ottimizzazione del sito. Contano soprattutto i contenuti che saprai realizzare, non le quisquiglie da smanettoni della SEO.

Anche se il tuo sito è stato fatto con WordPress, puoi benissimo ottimizzarlo per la SEO. A seconda del sistema di gestione dei contenuti usato per il tuo sito, che sia WordPress, Joomla o qualunque altro, leggi la relativa guida ufficiale per imparare a muovere i primi passi con l’attività di ottimizzazione. Sì, puoi investire un po’ di tempo per imparare a usare gli strumenti necessari. Tuttavia, ricorda che la tua prima preoccupazione deve essere sempre rivolta ai contenuti.

Noti spesso che le pagine del tuo sito sono lente ad aprirsi? Potrebbe essere un problema del server che ospita il tuo sito. Se hai un hosting con un’azienda specializzata, contattala e chiedi di indagare il problema. Anche questa è SEO.

Realizza contenuti, ma che siano ottimi

A questo punto, già dovresti saperlo. I contenuti sono la parte più importante della tua strategia SEO. Se nel tuo sito non ci sono testi, Google non avrà niente da indicizzare né da posizionare nei suoi risultati di ricerca. Più saprai realizzare contenuti di qualità – testi, immagini, video -, più visite otterrai dai motori di ricerca. E, in teoria, più visite avrai e più prenotazioni arriveranno. Sono i contenuti e la velocità con cui saprai realizzarli a impattare sui risultati monetari della tua strategia SEO. In altre parole, più i tuoi contenuti saranno ottimi e più avrai la possibilità di incassare denaro.

Trova la tua nicchia

Tu non sei grande, ricordalo sempre. Non puoi scrivere contenuti per ogni argomento che potrebbe interessare la tua struttura ricettiva. La soluzione? Specializzati. Se non puoi essere esperto di tutto, diventa l’esperto migliore che ci sia per una cosa sola. Qual è il solo argomento per cui potresti diventare un vero e proprio guru? Cosa puoi scrivere d’interessante per i tuoi prossimi ospiti? Quali sono i contenuti che potrebbero attirare l’attenzione sulla tua struttura ricettiva?

Trova il tema giusto e includilo nella tua strategia di promozione online. Parti da qui per scrivere contenuti di qualità. Pubblicali nel tuo sito e condividili nei tuoi social. Il tema deve essere parte della tua identità. Impegnati per diventare un’autorità riconosciuta nella tua piccola nicchia che hai scelto di presidiare. Così, i viaggiatori che cercheranno quel che tu offrirai troveranno te – e sceglieranno te piuttosto che i soliti portali di prenotazione o qualche grande hotel.

Scegli le parole chiave giuste

Ci sono molti modi per trovare le parole chiave usate dai viaggiatori quando desiderano prenotare in una struttura come la tua. Un modo, per esempio, è lo Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google – è gratuito, devi avere un account AdWords per poter usarlo. Con questo strumento puoi scovare le chiavi più interessanti, i relativi volumi di ricerche mensili e il grado di competizione. Con Übersuggest puoi scoprire le parole chiave più di nicchia, spesso sottovalutate, anche dai SEO con una certa esperienza. Grazie al Keyword Difficulty and SERP Analysis Tool di Moz, invece puoi scovare ottime opportunità per la tua strategia SEO – è a pagamento.

Capire come funzionano le parole chiave è essenziale per realizzare i contenuti giusti, quelli che porteranno visite al sito del tuo hotel.

Ti racconto una storia. Una volta feci una ricerca di chiavi per un mio cliente. Scoprii che il suo sito riceveva un sacco di traffico con una parola chiave, “grunion run”. Cos’era mai questa “grunion run”? Cercai su Google e arrivai a sapere che il grunion è un tipo di pesce californiano. Una volta l’anno, i grunion strisciano fuori dal mare per deporre le loro uova nella sabbia. Questo evento è una vera e propria attrazione per i turisti. Guarda caso, l’albergo del mio cliente era a un tiro di schioppo dalla spiaggia in cui i grunions deponevano le uova.

Il sito del mio cliente non aveva alcun contenuto a proposito dei grunion. Presi l’occasione al volo. Creai una vera e propria content strategy dedicata a questo tema. Andò a finire che l’hotel cambiò il suo marchio, la sua stessa identità: decise di puntare forte sull’annuale “corsa dei grunion”. L’albergo divenne un’autorità a proposito di questo evento. Realizzò mappe per indicare ai turisti i luoghi migliori per assistere alla corsa. Creò un ricettario per imparare a cucinare i pesci e così via. Tutto questo aiutò il mio cliente a migliorare i suoi affari.

La ricerca delle parole chiave ti aiuterà a scoprire i temi che potrai usare per promuovere la tua struttura ricettiva sul Web. Avrai la possibilità di portare alla luce argomenti nuovi, su cui potresti scrivere e guadagnare visibilità e consensi. Sforzati di diventare un punto di riferimento per tutte le persone interessate ad approfondire i temi che hai scelto.

Condividi nei social

Una volta che avrai iniziato a realizzare e pubblicare i contenuti nel tuo sito, dovrai pensare anche a promuoverli. Non puoi contare solo sui tuoi amici o sui tuoi familiari. Non puoi condividerli solo nella tua pagina Facebook e incrociare le dita aspettando che diventino “virali”. Non funziona così. Devi sporcarti le mani e promuovere i tuoi contenuti.

Ti faccio un esempio. Mettiamo caso che tu abbia realizzato una incredibile infografica che indica i posti migliori per catturare i grunion. Certo, pubblicala su FacebookPinterest e Instagram. Ma non fermarti qui. Trova su Google i siti più popolari dedicati alla pesca. Scrivi a ogni sito e condividi con loro la tua infografica.

Bussa alla porta delle altre attività commerciali più vicine a te. Contattale e chiedi se possono pubblicare nei loro siti la tua infografica. Scrivi ai giornali locali per segnalare la tua infografica. Trova online i gruppi di appassionati della pesca e… indovina un po’: sì, condividi anche con loro la tua infografica.

Hai afferrato il concetto? I contenuti non si condividono da soli. Devi essere tu a rimboccarti le maniche.

Considera la pubblicità online

Ho scoperto una cosa divertente. Ogni volta che investo un po’ di denaro nella pubblicità online, ottengo una fiammata di visite provenienti dai risultati non a pagamento dei motori di ricerca – in gergo, “traffico organico”. Google ha sempre detto che la visibilità di un sito nei suoi risultati di ricerca non a pagamento non ha nulla a che fare con il fatto che quel sito abbia realizzato qualche campagna su AdWords o in qualunque altro canale di advertising – Facebook Ads, per esempio.

Considera il budget per il tuo marketing online. Anche se non sei partito con l’intenzione di avviare qualche campagna a pagamento, provaci lo stesso, magari con una soglia di spesa limitata a pochi euro al giorno, giusto per vedere cosa accade. A distanza di qualche giorno dalla creazione delle campagne, guarda su Google Analytics se il volume di traffico organico del tuo sito è cresciuto. Se è accaduto qualcosa di simile, prendi in considerazione l’idea di continuare a investire nelle campagne a pagamento.

Sfrutta l’Effetto Billboard

Chiunque vende camere online ha avuto a che fare con l’Effetto Billboard. Il Billboard Effect è il fenomeno per cui il numero di prenotazioni nel booking online del tuo sito aumenta fino al 25% nel momento in cui la tua struttura ricettiva inizia ad essere presente nei portali delle OTA.

Funziona così. I tuoi prossimi ospiti vanno su Booking.com per prenotare il loro soggiorno. Mentre navigano nel sito scoprono il tuo hotel. Ne vogliono sapere di più. Cosa fanno? Aprono Google e cercano il nome del tuo hotel. Ovvio, no? Così arrivano nel tuo sito e vedono subito quell’offerta irripetibile, riservata solo a chi prenota nel tuo booking online. Cos’è successo? Booking.com ha appena perso una prenotazione. L’hai guadagnata tu, senza pagare alcuna commissione, per giunta. Questo è l’Effetto Billboard. Bello, vero?

Questo fenomeno può aiutare anche la tua strategia SEO. Sì, perché Google tende a premiare con più visibilità quei siti che mostrano i “segnali di brand positivi”. Insomma, più la gente conosce, e cerca su Google, il nome della tua struttura ricettiva e più Google porta il tuo sito in alto nei risultati di ricerca – è la popolarità, bellezza. Far leva sull’Effetto Billboard è un bel modo per ottenere più visite da Google. Quindi, è comunque una buona cosa proporre sempre qualche camera in vendita sui portali. Occhio all’overbooking, però. Per evitare ogni rischio, usa un buon channel manager: con questo strumento, avrai sempre allineate tariffe e disponibilità delle camere in tutti i tuoi canali di vendita online.

Cura le schede business

Reclama tutti i profili online della tua attività. Per trovarli, ti basta cercare su Google il nome della tua struttura ricettiva. Scorri le pagine, non fermarti alla prima, per trovare, per esempio, la tua scheda Google Maps, quella su TripAdvisor o su Yelp. Crea una lista con tutte le schede. Dovrai aggiornare tutte le schede ogni volta che lo riterrai opportuno – specie se cambi il tuo numero di telefono, l’indirizzo del tuo sito o qualunque altra informazione di contatto.

Leggi anche: Come creare la pagina business del tuo hotel su Google

Come hai letto poco fa, Google ama i “segnali di brand positivi”. Più schede avrai, più la tua presenza sarà esaustiva; più saprai tenere aggiornati i rispettivi contenuti e più il motore di ricerca ti premierà. È essenziale che tutte le informazioni siano coerenti. Se nella tua scheda su Google Maps hai inserito un recapito diverso da quello disponibile su TripAdvisor, Google potrebbe andare in confusione. Più le informazioni saranno coerenti e più Google si fiderà di te.

Assicurati che tutto sia corretto, che le foto siano attuali, e non vecchie di anni, che i recapiti siano quelli giusti e che le descrizioni della tua struttura, e dei relativi servizi, siano chiare ed esaurienti.

Per concludere

Hai ragione, c’è molto lavoro da fare. Ma nessuno si aspetta che tu finisca tutto in un giorno. Crea la tua strategia. Suddividila in più fasi e fissa per ogni fase una data di scadenza. Lavoraci nel tempo, senza fretta e con pazienza. Un giorno ti alzerai dal letto e ti accorgerai che il tuo sito è armato fino ai denti per competere alla pari con quelli dei tuoi concorrenti: ha ottimi contenuti etanti fan attivi sui social. La quota di traffico non a pagamento dei motori di ricerca sarà sempre più grande su Google Analytics.

Un bel giorno ti accorgerai che la maggior parte delle prenotazioni concluse nel tuo booking online arrivano dai motori di ricerca e che non hai dovuto pagare nessuna commissione per averle.

Sì, è un viaggio lungo. Ma ne vale la pena.

Liberamente tratto da Big ideas about SEO for small hotels, di Brandon Dennis.