Gli esperti di turismo online affermano che molti hotel perdono quote di potenziale business e grandi opportunità nel momento in cui si avvicinano alle nuove tecnologie.
“I viaggiatori diventano sempre più abili quando si tratta di cercare e prenotare online il loro soggiorno. Ma gli hotel non tengono il loro passo. Gli hotel devono aggiornarsi in merito alle novità proposte dall’industria del turismo online. Se non si aggiornano, catturare delle prenotazioni dirette
attraverso il proprio sito sarà sempre più difficile”, ha detto di recente Vikram Singh, CEO di Evision Worldwide, azienda americana specializzata nell’Internet marketing per hotel.
“Gli hotel sono spesso troppo concentrati su cose sbagliate e antepongono la loro sete di guadagni a breve termine alle strategie dedicate al medio-lungo termine”.
“Nello stesso modo, ci sono ancora molti manager addetti alla gestione del booking che non prestano sufficiente attenzione alle statistiche dei propri siti Web, a quelle informazioni di base che potrebbero aiutarli a migliorare le performance e a iniziare a presidiare nuovi mercati emergenti”.
Singh sostiene che non è sufficiente sforzarsi di capire come funziona il Web marketing. Le compagnie e gli hotel che sei anni fa avevano capito come funzionava il marketing online, in molti casi, ancora oggi agiscono negli stessi modi e con le stesse pratiche di sei anni orsono. Con un piccolo dettaglio. Nel frattempo le abitudini dei consumatori sono cambiate.
“La loro visione dei motori di ricerca, dei social media e delle OTA è viziata a tal punto da non riuscire a capire che canali simili dovrebbero essere gestiti da persone che lavorano a stretto contatto l’una con l’altra e non da differenti settori della medesima azienda”, sottolinea Vikram Singh.
Giles Longhurst, direttore di Frommers Unlimited, ha affermato che “la più grande sfida che gli albergatori del terzo millennio si trovano ad affrontare è rappresentata dal numero di canali di distribuzione necessari per gestire e ottimizzare il proprio business. Gli albergatori hanno sempre la necessità di destreggiarsi fra livelli di occupazione e le tariffe e questo esercizio è diventato sempre più difficile con l’arrivo di nuovi modelli di distribuzione, delle OTA, del direct marketing sul proprio sito Web, dei dispositivi mobile, delle newsletter… e ancor di più con i group deals”.
Paul Richer, senior partner di Genesys, azienda specializzata nella consulenza dedicata alla tecnologia per il turismo, afferma che gli hotel “ancora non hanno capito come affrontare e vincere le due sfide proposte loro ogni volta che un utente raggiunge il loro sito Web”.
“La prima sfida è quella di riuscire a comunicare informazioni sufficientemente avvincenti al visitatore del sito, in modo da riuscire a convincerlo a prenotare”, ha detto Richer. “Questo include tutte le informazioni testuali, le immagini, sia fotografie che video: tutto quel che il visitatore del sito vorrebbe vedere. La seconda prova riguarda la presenza di un sistema di booking online che sia semplice da usare e che non frapponga ostacoli tra l’utente e il suo desiderio di prenotare”.
Sebbene queste due sfide possano apparire semplici da vincere, Richer ci fa sapere che “sbagliare, commettere errori, è molto facile”.
“Ho visto molti siti di hotel con immagini fiacche, per esempio, con scatti di un colore così giallo da sembrare fatti con l’illuminazione al tungsteno. Oppure, video realizzati in modo amatoriale, noiosi. O ancora, una struttura di navigazione del sito tanto complicata da non permettere di trovare l’informazione che andiamo cercando sul sito dell’hotel”.
“Nello stesso modo”, conclude Richer, “il processo di prenotazione online potrebbe diventare troppo complesso. Per questo motivo, occorre evitare di affollare troppo il booking con una sconcertante serie di tipologie di camere, tariffe e offerte”.
Traduzione liberamente tratta da HotelierMiddleEast.com