Continua la transizione delle OTA da canali di distribuzione a strumenti di marketing: dopo il lancio un anno fa di TravelAds da parte di Expedia, anche Booking.com annuncia il proprio sistema di advertising interno.
Gli annunci permetteranno alle strutture di aumentare la visibilità nelle ricerche per destinazione e si presenteranno con un’apposita etichetta che permetterà di distinguerli dai risultati organici.
Il sistema funzionerà ad asta, nel classico stile CPC, e il vincitore dell’asta avrà diritto al secondo posto nei risultati di ricerca.
A differenza degli annunci su Expedia, quelli su Booking.com non indirizzeranno l’utente sul sito dell’hotel e la prenotazione avverrà sulla piattaforma.
Una cosa interessante degli annunci è che si focalizzeranno sulla località e non sul nome della struttura. Ciò significa che gli inserzionisti potranno apparire nelle prime posizioni per ricerche come “hotel a Rimini”.
Questa impostazione permetterà di ampliare il bacino di nuovi potenziali clienti, piuttosto che lavorare su chi già conosce il nome della struttura.
I motivi sono diversi:
Come abbiamo detto, il vincitore dell’asta occuperà il secondo posto nei risultati, superando anche le strutture appartenenti al programma “Preferred”. L’annuncio non verrà mostrato se la struttura è già posizionata organicamente al primo o secondo posto (questo per evitare la cannibalizzazione dei risultati e lo spreco di budget).
A favore degli annunci abbiamo:
Per i motivi contrari invece abbiamo:
Gli annunci sono una soluzione che Booking.com ha voluto dare agli utenti per avere un sistema più trasparente ed equo. Tuttavia, tale sistema avrà un effetto sui costi e legherà le strutture ancora di più alla piattaforma.
L’efficacia di questo strumento dipenderà fortemente dalla strategia con cui verrà usata dagli inserzionisti, specialmente rispetto al Commission Booster. Attualmente gli annunci sono disponibili solo negli Stati Uniti, quindi dovremo aspettare ancora un po’ per valutarne il potenziale.