In generale, siamo portati a considerare il cambiamento in modo positivo. L’idea di lasciarsi alle spalle il passato con i suoi problemi è stimolante e ci riempie di ottimismo. Tuttavia, è proprio nel momento in cui stiamo sperimentando il cambiamento che ci accorgiamo di dover lottare con un nemico subdolo, che fino ad allora se ne era stato silente nel nostro subconscio. Stiamo parlando dell’abitudine.
Che ci azzecca tutto questo con un gestionale alberghiero? Ci azzecca eccome :-) Ma andiamo per gradi.
La storia
Il tuo vecchio PMS non soddisfa più le tue esigenze. È complicato e macchinoso e la nuova receptionist non ci si ritrova. Tutte le volte che hai bisogno di una nuova postazione, devi attendere l’intervento del tecnico, come ti è successo quella volta che era saltato il disco del server e sei stato una settimana “al buio”. In sovrappiù, ti dicono che dovrai spendere un bel po’ di soldini per passare alla nuova versione.
Allora ti informi su altri gestionali e, alla fine, decidi quale sarà il tuo nuovo PMS. Perché no, proprio 5stelle*!
Le aspettative sono altissime: hai per le mani un prodotto aggiornato, che ti consentirà di vendere di più. Poi c’è il cloud, che ti toglierà un sacco di grattacapi con l’hardware e il GDPR, per non parlare della possibilità di controllare e lavorare ovunque tu sia.
Fin qui tutto bene, ma per qualcuno – per fortuna, per pochi – arriva il giorno della prima formazione. Fin dall’inizio, avverti qualche disagio. L’operazione che eri abituato a fare in un certo modo adesso è diversa. Non ti ritrovi con l’interfaccia. Anche il colore dei check-out sul planner ti spiazza. Non parliamo di quella tal operazione che avevi sempre a portata di mano, mentre ora sei obbligato a raggiungerla con ben… un clic in più.
Insomma, ti sembra di essere più lento e meno performante di prima. Ti assalgono dubbi e frustrazioni. “Mio Dio, cosa ho fatto!”. Ultimo ma non ultimo, anche la segretaria del ricevimento è nel panico più totale.
Cosa dice la psicologia
Anzitutto, te lo diciamo noi di 5stelle*: è tutto normale. Succede ogni volta che, facendo un cambiamento, ci troviamo ad affrontare le nostre abitudini.
Qualcuno supera questo scoglio in pochi minuti. Per altri, il processo è più lungo. Da cosa dipende? Da tanti fattori, è ovvio: età, propensione al cambiamento, dimestichezza con gli strumenti e forza di volontà.
La psicologia ci spiega perché e ci offre anche utili consigli per superare questi momenti e approdare alla piena soddisfazione dopo la scelta fatta.
Ma andiamo per gradi.
Il cambiamento è una delle poche costanti della nostra esistenza.
Dovremmo saperlo, esserci abituati e affrontarlo con cognizione di causa… ma non è mai così!
Cambiare è difficile per tutti, nessuno escluso, perché costa fatica mentale, che impatta in modo decisivo sulla vita quotidiana.
Le ragioni sono più d’una. La principale? La nostra mente è abitudinaria per natura e, dunque, cambiare le costa energia e sforzo: per questo resiste.
E lo fa mettendo in campo meccanismi “subdoli”, che ci fanno sembrare difficili e complicate anche le cose più facili, rallentando, di fatto, le nostre prestazioni.
Chi non ha mai provato questa sensazione cambiando, ad esempio, il proprio fedele smartphone con il nuovissimo e bramatissimo modello appena uscito?
All’inizio sembra tutto fuori posto e, nonostante l’eccitazione e la convinzione di aver fatto la scelta giusta, siamo spiazzati: cominciamo a pensare che “era meglio prima”, che abbiamo fatto male, che non riusciremo a fare così bene le stesse cose e via di questo passo. Poi, “magicamente” (ma senza magia!), si risale la china: le sensazioni di disagio spariscono e tutto torna a sembrare logico, intuitivo, migliore. Decisamente migliore!
La scelta di cambiare il PMS della propria struttura ricettiva rientra a tutti gli effetti in questa dinamica.
Un vero e proprio tunnel emotivo che da un’eccitazione/euforia iniziale, ci porterà, inevitabilmente, a vedere “tutto nero”, per poi intravedere la luce e arrivare all’uscita, dove potremo godere appieno di tutti i vantaggi della nostra scelta.
Vediamo quali sono i 4 passaggi emotivi di questo tunnel.
1. Ottimismo virtuale
All’inizio, le aspettative sono alte ed è proprio questa la scintilla motivazionale giusta per affrontare il cambiamento. Dal nuovo PMS ci aspettiamo miglioramenti a 360°: dalla maggiore agilità ed efficienza nella gestione di disponibilità, prezzi e restrizioni nei portali OTA alla creazione di pacchetti personalizzati, dalla collaborazione tra i reparti alla contabilità, alla gestione della reputazione online.
2. Pessimismo mentale
Siamo entrati nel tunnel. Questa è la fase più dura, quella dove la nostra mente mette in campo tutti i suoi “stratagemmi” di resistenza. Dalla cecità non intenzionale che non ci fa vedere un oggetto/funzione sullo schermo del planner, solo perché non è nella posizione, o non ha la forma, cui eravamo abituati. Allo scardinamento della memoria automatica, che prima ci faceva sembrare tutto logico e al suo posto e che, proprio per questo, ora ci porta a trovare difficoltà e frizioni in ogni operazione/passaggio che dobbiamo compiere, anche il più semplice.
È in questa fase che bisogna mettere in campo la massima forza di volontà, armarsi di umiltà e pazienza e iniziare a invertire la rotta. Essere pragmatici, lavorare/imparare per gradi per ridurre le frizioni emotive e tornare a sviluppare un atteggiamento di fiducia.
3. Realismo incoraggiante
In questa fase, costruiamo il vero cambiamento. Percepiamo chiaramente come ogni piccolo sforzo dia i suoi frutti. È così che ricostruiamo gli automatismi che sono alla base del nostro comfort mentale e umorale. Il peggio è passato, vediamo la luce.
4. Ottimismo reale
Ce l’abbiamo fatta, da qui in poi è tutta discesa. Possiamo apprezzare senza se e senza ma tutti i reali vantaggi del nuovo PMS. Abbiamo ricreato gli automatismi, apprezziamo e usiamo le nuove funzionalità e possiamo concentrarci sul nostro lavoro senza freni o distrazioni.
In sintesi, la resistenza al cambiamento è innata in ognuno di noi, perché cambiare costa fatica alla nostra mente, anche se noi lo facciamo con le migliori motivazioni e avendo prove oggettive e certificate che abbiamo fatto la scelta giusta.
Sapere che abbiamo di fronte questo tunnel emotivo ci aiuterà a disinnescarne le trappole e accelerarne l’uscita, così da poter raggiungere più rapidamente la piena fiducia nella scelta fatta e poterne sfruttare tutte le potenzialità.
Oltre 1.500 albergatori sono già passati a 5stelle*, affrontando con successo il tunnel del cambiamento. Siamo certi che lo farai anche tu.
Gli spunti psicologici sono liberamente tratti da questo articolo.